Nell’intervista rilasciata in data odierna al quotidiano economico – finanziario ITALIA OGGI, il presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli illustra gli obiettivi del progetto “Geometra 2030”, ideato informare e sensibilizzare la categoria sui temi e i valori dello sviluppo sostenibile
Presidente Savoncelli, il Consiglio Nazionale ha lanciato in questi giorni il progetto “Geometra 2030”: di cosa si tratta e qual è la sua mission?
E’ un progetto finalizzato ad informare e sensibilizzare la Categoria sui temi e i valori dello sviluppo sostenibile, fornendo gli strumenti più adeguati per orientare l’attività progettuale agli obiettivi strategici indicati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dall’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, dal Green Deal europeo, dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 (PNIEC). Questi obiettivi, in larga parte correlati, rappresentano le coordinate di sviluppo dell’edilizia sostenibile, che dovrà essere sempre più attenta (e pronta) a garantire l’integrazione strutturale e tecnologica tra edifici, infrastrutture e spazi aperti; l’equilibrio tra le esigenze dell’uomo e quelle della natura e dell’ambiente; il rispetto di un paradigma costruttivo basato sulla riqualificazione edilizia ed energetica che risponde alle richieste dei cittadini di qualità ambientale, salubrità e sicurezza.
La “lezione” impartita dalla pandemia da Covid 19 circa i legami tra salute e ambiente sembra avere reso gli italiani ancora più sensibili agli aspetti del vivere quotidiano da lei appena citati.
Non solo: li ha anche resi consapevoli delle conseguenze dei cambiamenti climatici in Italia e nel mondo, così come il conflitto russo-ucraino sta accelerando la riflessione circa la necessità di intraprendere nuove politiche di risparmio energetico, unitamente all’implementazione delle rinnovabili. E’ importante, tuttavia, che questa consapevolezza si trasformi in disponibilità al cambiamento radicale delle proprie abitudini, andando a monte della “catena di valore” soprattutto in quegli ambiti che offrono i più ampi margini di riduzione delle emissioni: abitazioni, mobilità e cibo. E quindi, ad esempio: utilizzare materiali edili a basso impatto ambientale, prediligere cibi provenienti da sistemi agroalimentari sostenibili, ottimizzare l’uso dei veicoli.
Da questo punto di vista la transizione ecologica, vero e proprio processo-pilastro del PNRR e del Green Deal europeo, si configura come la leva più efficace per contrastare il cambiamento climatico in atto.
Anche qui, non solo: è anche una leva per configurare nuovi modelli produttivi, nuove forme di investimento e nuovi spazi professionali, con evidenti vantaggi di natura economica, oltre che ambientale. Per questo è importante che la categoria dei geometri acquisisca consapevolezza sul tema della transizione ecologica e sulle misure specifiche per realizzarla, finalizzate a limitare il consumo di suolo, a ridurre lo spreco idrico e l’inquinamento di mari e fiumi, a favorire l’economia circolare, a rendere più sostenibile la mobilità urbana, ad incentivare l’uso di materiali naturali o riciclati per le costruzioni, a rendere le abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico, a far crescere l’agricoltura sostenibile. Ed è altrettanto importante che ciascun professionista identifichi con chiarezza quali, tra le sue conoscenze e competenze, possono essere messe al servizio di questo cambiamento, approfondendo ogni aspetto relativo all’impatto ambientale delle prestazioni tecniche, dalla progettazione attenta alla qualità del costruito alla scelta di materiali ecosostenibili. In questo percorso, il progetto “Geometra 2030” offre un preciso indirizzo metodologico: il Piano editoriale (articolato in 28 contributi focalizzati su argomenti specifici, cfr. box) si configura come una vera e propria road map attraverso la quale dare evidenza delle attività che il geometra può svolgere per contribuire attivamente al cambiamento, modificando, laddove utile o opportuno, il proprio agire professionale verso una maggiore attenzione al principio della sostenibilità: riflettere sull’importanza dell’impatto ambientale delle prestazioni tecniche è il primo passo per renderci consapevoli degli effetti che il nostro agire produce sulle persone, sulle famiglie, sulla collettività. Una responsabilità sociale e culturale, oltre che professionale.
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